LIV.
Lasciò la pugna orribile, nel core De’ Saracini e de’ Fedeli impressa Un’alta maraviglia, ed un orrore Che per lunga stagione in lor non cessa. Sol dell’ardir si parla, e del valore Che l’un guerriero e l’altro ha mostro in essa. Ma qual si debba di lor due preporre, Vario e discorde, il volgo in se discorre.
LV.
E sta sospeso, in aspettando, quale Avrà la fera lite avvenimento: E se ’l furore alla virtù prevale, O se cede l’audacia all’ardimento. Ma più di ciascun altro, a cui ne cale, La bella Erminia n’ha cura e tormento: Chè da i giudícj dell’incerto Marte Vede pender di se la miglior parte.
LVI.
Costei, che figlia fu del Re Cassano Che d’Antiochia già l’imperio tenne, Preso il suo regno, al vincitor Cristiano Fra l’altre prede anch’ella in poter venne. Ma fulle in guisa allor Tancredi umano, Che nulla ingiuria in sua balía sostenne: Ed onorata fu, nella ruina Dell’alta patria sua, come Reina.
LVII.
L’onorò, la servì, di libertate Dono le fece il cavaliero egregio: E le furo da lui tut…
Lasciò la pugna orribile, nel core De’ Saracini e de’ Fedeli impressa Un’alta maraviglia, ed un orrore Che per lunga stagione in lor non cessa. Sol dell’ardir si parla, e del valore Che l’un guerriero e l’altro ha mostro in essa. Ma qual si debba di lor due preporre, Vario e discorde, il volgo in se discorre.
LV.
E sta sospeso, in aspettando, quale Avrà la fera lite avvenimento: E se ’l furore alla virtù prevale, O se cede l’audacia all’ardimento. Ma più di ciascun altro, a cui ne cale, La bella Erminia n’ha cura e tormento: Chè da i giudícj dell’incerto Marte Vede pender di se la miglior parte.
LVI.
Costei, che figlia fu del Re Cassano Che d’Antiochia già l’imperio tenne, Preso il suo regno, al vincitor Cristiano Fra l’altre prede anch’ella in poter venne. Ma fulle in guisa allor Tancredi umano, Che nulla ingiuria in sua balía sostenne: Ed onorata fu, nella ruina Dell’alta patria sua, come Reina.
LVII.
L’onorò, la servì, di libertate Dono le fece il cavaliero egregio: E le furo da lui tut…